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Da Israele alla Bosnia, dal Ruanda alla Russia sovietica, da Nairobi a Nanchino, la memoria della violenza statale e di gruppo attraversa l'età contemporanea creando nuove strutture di appartenenza basate sul ricordo di traumi subiti o inflitti. Il passato e i processi di costruzione di memorie di gruppo alimentano nuove identità collettive (come è avvenuto con i tribunali della verità in Sudafrica) e costruiscono rifugi dove è possibile sopravvivere. Oppure, la stessa memoria, rielaborata collettivamente, fomenta atti di rivendicazione e genera, perciò, nuova violenza. Il volume conclude la serie di colloqui internazionali realizzati in collaborazione con la Fondazione Giangiacomo Feltrinelli.